L'ansia sociale è una problematica molto diffusa nella società contemporanea. In gergo scientifico viene definita fobia sociale perché, di fatto, si tratta di una paura forte nell’esporre pubblicamente le proprie idee o azioni. L’oggetto della paura è fare brutte figure, provare imbarazzo, essere umiliati o comunque giudicati in maniera negativa da interlocutori vari. Si può manifestare in diverse situazioni e riguardare non solo il mondo reale ma anche i social network ai quali ognuno di noi è ormai in qualche modo esposto.

Si potrebbe obiettare evidenziando che questa situazione di disagio e di preoccupazione la provano praticamente tutti coloro che decidono di esporre le proprie idee su determinati argomenti. Questo è vero. Occorre però fare una netta differenziazione. Si parla, infatti, di fobia sociale quando il disagio diventa molto intenso e soprattutto si ripete nel tempo. Diventa un disturbo conclamato quando c'è una preoccupazione molto intensa in diversi contesti sociali e quando si ha costantemente paura di essere sottoposti a un giudizio negativo da parte delle altre persone. Questo disturbo ha inoltre ripercussioni sul modo di vivere e limita la libertà di esprimersi e la capacità di interagire a livello sociale nel soggetto che ne è affetto. 

Chi soffre maggiormente di ansia sociale

Secondo quanto emerso da alcune ricerche scientifiche, l'ansia sociale si presenta maggiormente nel sesso femminile rispetto a quello maschile. I dati statistici raccontano di una incidenza più forte, in termini numerici, nella fascia adolescenziale e nei giovani adulti. Sono dei risultati abbastanza prevedibili visto che proprio durante la fase adolescenziale le ragazze e i ragazzi sono alle prese con mille dubbi e insicurezze su se stessi e sul proprio corpo. Proprio in questo periodo della loro vita, dunque, potrebbero esserci situazioni che innescano il disturbo che poi permane anche per anni.

Caratteristiche e costrutti tipici dell’ansia sociale

Un soggetto alle prese con uno stato di ansia sociale, solitamente, si ritrova a vivere momenti di grande agitazione al solo pensiero di potersi ritrovare in una situazione sociale nella quale potrebbe essere oggetto di giudizi da parte di altre persone. L'agitazione normalmente si avverte molto prima di ritrovarsi nella situazione di potenziale rischio. In questo caso si parla di episodi di ansia anticipatoria che può essere anche di diverse settimane. Ad esempio una situazione tipica è quella di uno studente che deve sostenere un’interrogazione o un esame universitario davanti non solo all’insegnante ma anche ad altre persone presenti. I soggetti con disturbi di ansia sociale tendono a fare tutto il possibile per evitare tali situazioni e questo comporta potenzialmente l’abbandono scolastico e l'isolamento sociale con relativa perdita di contatti con amici e, talvolta, anche familiari. C'è da sottolineare che l'isolamento che ci si impone in realtà non è un qualcosa che il soggetto vuole ma è soltanto una reazione, una sorta di protezione istintiva per non provare brutte emozioni in pubblico. Un altro problema connesso è che molte delle persone alle prese con questo disturbo vorrebbero avere supporto da un terapista ma lo richiedono soltanto dopo diversi anni in quanto temono le conseguenze di un giudizio negativo anche nell’atto di rivolgersi ad un professionista.

I sintomi dell’ansia sociale

I principali sintomi di questo disturbo comportamentale riguardano la paura e l'ansia. Il soggetto teme che le proprie idee e i propri comportamenti possano essere motivo di giudizio negativo da parte di estranei e conoscenti. Un altro sintomo è la ferma volontà di evitare ogni situazione sociale per non ritrovarsi ad affrontare direttamente queste sensazioni. L'ansia e la paura risultano inoltre sproporzionati rispetto alla minaccia reale della situazione specifica. Per una corretta diagnosi si guarda anche alla durata dei sintomi: solitamente se questa serie di sintomi dovessero persistere oltre i 6 mesi, il paziente va inquadrato come soggetto affetto da disturbo d'ansia sociale.

La differenza fra timidi o introversi e affetti da ansia sociale

È molto semplice scambiare l'ansia sociale con situazioni che potrebbero far parte del carattere di una persona come la timidezza e l'introversione. In realtà c’è un'enorme differenza di fondo. Infatti, la persona introversa non evita il contatto sociale perché ha paura dei commenti degli altri, ma semplicemente perché non prova alcun genere di interesse rispetto all'interazione. Anche la timidezza assomiglia all'ansia sociale, ma si tratta comunque di una situazione meno intensa che non necessariamente permane nel tempo. Quindi la fobia sociale è da abbinare esclusivamente alla preoccupazione del giudizio degli altri su quello che si pensa e su come ci si comporta nella quotidianità. Chi riesce a essere indifferente rispetto al giudizio di un'altra persona di fatto non soffre di fobia sociale. La diagnosi deve in ogni caso essere fatta da uno specialista con il quale il paziente deve aprirsi e avere un rapporto di reciproca fiducia.

Le cause dell’ansia sociale

Nel corso degli anni sono stati effettuati diversi studi relativi al disturbo d'ansia sociale per scoprirne le caratteristiche e soprattutto le cause. Si è scoperto che alla base di queste preoccupazioni nell'interazione sociale ci sono bias cognitivi mnemonici, attenzionali e interpretativi. In sostanza le sensazioni sono causate da interpretazioni sbagliate e distorte dell'informazione che la persona riceve dall'esterno e dalle quali costruisce un giudizio negativo rispetto alle proprie potenzialità e alle proprie caratteristiche. Le persone affette da fobia sociale tendono, ad esempio, ad essere molto attente nel valutare le smorfie e le reazioni dei propri interlocutori e, soprattutto, le interpretano sempre in maniera negativa, causando così il disagio. Una seconda causa riguarda il cosiddetto decentramento cognitivo. In pratica c'è una tendenza nel porre maggiore attenzione alle idee delle altre persone assumendole come principi indiscutibili che vanno presi a riferimento a scapito delle proprie.

Trattamento del disturbo

L'interrogativo, a questo punto, è come affrontare  l'ansia sociale. Fortunatamente gli studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di conoscere maggiori informazioni su questa problematica e sviluppare delle terapie mirate. Una delle soluzioni è quella di rivolgersi a psicoterapeuti che utilizzano la Schema Therapy. Tale approccio può essere utilizzato per il trattamento dei disturbi d'ansia ma anche per altre problematiche come la depressione e i disturbi di natura alimentare. È un trattamento ideato dallo psicoterapeuta Jeffrey Young e nel corso degli anni è diventato un modello generale dal quale partire per poi personalizzare la terapia rispetto al caso specifico. L'approccio è basato soprattutto sulla capacità di enfatizzare le emozioni e i bisogni della persona. In pratica, lo psicoterapeuta aiuta la persona a rintracciare modalità adattive e sane per poter soddisfare i propri bisogni. La terapia prevede una fase di comprensione delle difficoltà che non permettono, ad esempio in questo caso, di interagire nel pubblico. Sarà necessario approfondire la questione raccontando di episodi e dinamiche che hanno comportato dei momenti dolorosi del passato che probabilmente hanno innescato questa sorta di autodifesa per cui si evita di esporre le proprie considerazioni alle persone. Da sottolineare che questo approccio prevede anche l'utilizzo di tecniche cognitive e comportamentali per cambiare le proprie abitudini e soprattutto le convinzioni ormai acquisite. Volendo sintetizzare, c'è una prima fase in cui il paziente deve essere accompagnato nell'analizzare i propri problemi e comprenderne le origini. Successivamente si esegue il trattamento per portare al cambiamento di approccio rispetto alla problematica. Infine si arriva alla terza fase definita di autonomia. Il paziente diventa, per l'appunto, più autonomo e responsabile e riesce a sviluppare le relazioni in maniera sana senza provare disagio.

Se ne senti la necessità richiedi subito una consulenza e parla apertamente del tuo problema, nessuno sarà pronto a giudicare ma solo a trovare una soluzione concreta e attuabile in maniera progressiva.

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