Sono moltissime le persone che ogni giorno soffrono di ansia legata all’aspettativa su situazioni che devono ancora verificarsi e che, potenzialmente, potrebbero rivelarsi negative. In particolare, se la preoccupazione è legata al fallimento nell’esecuzione di una performance, si parla di ansia da prestazione.

Questa definizione viene comunemente associata all'aspetto sessuale (in particolare alla sfera maschile) ma, in realtà, lo spettro di situazioni su cui si può manifestare è ampio sia a livello di contesti che a livello di genere. L'ansia da prestazione riguarda quindi ogni settore, dal lavoro allo studio, passando per lo sport che, per alcuni, è un vero e proprio terreno di riscatto e affermazione del proprio io.

Questa manifestazione di paura e preoccupazione può comportare importanti conseguenze in termini sociali e di rapporti, oltre alla distruzione di carriere e percorsi formativi perché non si è riusciti ad affrontare nella maniera corretta il senso di inadeguatezza.

Esiste infatti una normale forma di ansia che sopraggiunge quando si deve eseguire una performance di qualsiasi tipo, che però diviene patologica quando non si tollera l'umano margine di errore e ogni allontanamento minimo dalla perfezione è percepito dal soggetto come un fallimento personale.

Vediamo quindi quali sono i sintomi dell'ansia da prestazione e quali rimedi è possibile attuare per superarla al meglio e vivere serenamente le esperienze che la vita è in grado di offrire.

Quali sono le principali tipologie di ansia da prestazione?

In base alle esperienze pregresse dell'individuo e alla sua sensibilità, l'ansia da prestazione si può manifestare in ambiti diversi e viene filtrata attraverso il vissuto.

Ad esempio, coloro che da bambini si sono sentiti messi in secondo piano rispetto ai fratelli, cercheranno una rivalsa nello sport e potrebbero faticare ad accettare performance all'altezza. Ancora, chi si è visto spesso superare nei voti a scuola e non è mai riuscito ad essere tra i migliori, vedrà nel lavoro un terreno nel quale raggiungere la perfezione e dimostrare finalmente il proprio valore.

Vediamo quindi quali sono le più diffuse tipologie di ansia da prestazione e come si manifestano per la maggior parte dei soggetti coinvolti.

Ansia da prestazione sessuale e sentimentale

Il primo esempio di ansia da prestazione che viene in mente è certamente quella sessuale, legata soprattutto alla sfera maschile ma che, in realtà, coinvolge anche il genere femminile.

Questa nasce dal desiderio di soddisfare il partner, con il retropensiero di eguagliare le sue esperienze passate ma con la sensazione di non sentirsi mai all'altezza. Tale sentimento genera un circolo vizioso che porta realmente ad avere performance scadenti, condizionate dallo stress e dal pensiero ossessivo del fallimento.

L'ansia da prestazione si presenta di frequente anche nelle relazioni amorose e nel rapporto di coppia fuori dalle lenzuola, temendo di non riuscire a dare alla persona amata tutto ciò di cui ha bisogno. Ad esempio il primo appuntamento può trasformarsi in un continuo balbettio e la personalità dell'individuo fatica a rivelarsi, perché imbrigliata dall'imbarazzo e dalla paura del fallimento e di non piacere abbastanza.

Ansia da prestazione lavorativa

Il lavoro è un terreno di competizione e affermazione, pertanto l'ansia da prestazione si può manifestare forte e chiara nel rapporto con i colleghi o con i superiori. Questa sensazione di inadeguatezza e di corsa continua alla perfezione rischia di compromettere i rapporti sociali e impedisce alle reali abilità di emergere, coperte dall'insicurezza e dal pensiero ossessivo del fallimento.

Ansia da prestazione scolastica

In un contesto che richiede ai ragazzi di essere sempre i migliori e di fare sfoggio dei propri risultati, coloro che non risultano i primi della classe soffrono spesso di una forma acuta di ansia da prestazione.

Il timore è in primis di deludere i genitori, che esaltano eccessivamente il ragazzo non contemplando un suo passo falso o, al contrario, lo affossano additandolo come inferiore agli altri.

Ansia da prestazione sportiva

Lo sport è di per sé un terreno di competizione che, tuttavia, dovrebbe essere sana e contribuire ad insegnare il valore sia della vittoria che della sconfitta.

Quando la volontà di primeggiare diventa però un'ossessione e il proprio valore è misurato solo dai risultati ottenuti, significa che l'ansia da prestazione ha preso il sopravvento e non si riesce più a vivere l'attività in maniera piacevole e giustamente competitiva.

Come riconoscere l'ansia da prestazione?

L'ansia da prestazione è un sentimento molto personale e dipende dalla sensibilità di ognuno e dalla sua capacità di filtrare le situazioni. Tuttavia presenta dei sintomi abbastanza ricorrenti, che necessitano di essere riconosciuti per poterli affrontare correttamente.

La prima sensazione che si avverte è quella di un malessere mentale, che spesso si traduce in fastidiose manifestazioni psicosomatiche. Può essere un dolore all'altezza del petto, crampi allo stomaco, mal di testa e vertigini, così come nausea e diarrea.

Quando l'ansia da prestazione sopraggiunge come un'ondata, sono molte le persone che lamentano ipersudorazione e palpitazioni, così come la bocca asciutta e la voce rauca, che fatica ad uscire per esprimere i concetti che si hanno in mente.

Anche la memoria sembra giocare brutti scherzi e il cervello appare vuoto, quando invece tutti i pensieri sono offuscati dalla preoccupazione del fallimento che prende il sopravvento.

Nello studio e nel lavoro si avverte una notevole difficoltà a concentrarsi e i risultati peggiorano, innescando un circolo vizioso di forte inadeguatezza e senso di impotenza.

Le manifestazioni estreme dell'ansia da prestazione sono i disturbi dell'umore, che determinano atteggiamenti irritabili e talvolta rabbiosi, lasciando che queste emozioni prendano totalmente il sopravvento.

Quali sono i rischi dell'ansia da prestazione?

I rischi dell'ansia da prestazione coinvolgono sia l'intimo della persona interessata sia tutti i suoi rapporti sociali e amorosi. La sensazione di una perenne inadeguatezza porta infatti a chiudersi e non esprimere punti di vista e sentimenti, covando lo stress e la frustrazione che poi può sfociare in comportamenti rabbiosi.

Non riuscendo a esprimere il proprio disagio si interrompono i rapporti d'amore e di amicizia, senza iniziarne dei nuovi per la certezza di fallire ancora una volta.

Il lavoro e lo studio sono inoltre compromessi dalla scarsa concentrazione e dall'annebbiamento della memoria, rendendo molto meno di quello che si potrebbe proprio a causa dei “muri mentali” che sono stati alzati.

Le conseguenze dell'ansia da prestazione

L'ansia da prestazione, se portata all'esasperazione, può comportare la perdita di quanto si è costruito nella vita. Sono molte le persone che perdono la possibilità di crescere lavorativamente e, addirittura, sono allontanate dal luogo di lavoro, perché schiacciate dalla paura del fallimento e quindi impantanate nelle sabbie mobili senza riuscire a  progredire a livello professionale.

I ragazzi che invece non riescono a esprimere il proprio potenziale fra i banchi di scuola rinunciano a proseguire gli studi per il timore di deludere le persone care, non cogliendo le possibilità che la vita potrebbe offrire se si superasse l'ansia da prestazione.

I rapporti sociali, infine, sono compromessi dal comportamento chiuso e rabbioso, generando una forte difficoltà a stringere amicizia o ricercare un partner soddisfacente in base alle proprie esigenze.

Come curare l'ansia da prestazione

Esistono una serie di accorgimenti che è possibile prendere in autonomia, come riconoscere le fonti di stress e cercare di limitarle, ritagliando del tempo di qualità nel quale rilassarsi e non dover competere per il raggiungimento di un obiettivo.

Se però ci si rende conto che l'ansia da prestazione sta irrimediabilmente minando la nostra vita sotto diversi punti di vista, la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere molto utile per superare il problema. Si tratta di un percorso che va alla radice dell'ansia da prestazione e coglie le motivazioni profonde che l'hanno generata, cercando l’origine delle ferite antiche ed evitando che possano interferire sul futuro.

Un professionista del settore saprà indicarci la strada giusta per uscire dal senso di frustrazione e inadeguatezza in modo da poter migliorare il modo in cui ci si approccia alle situazioni che generano il problema e, di conseguenza, la qualità di vita.

Se ne senti la necessità richiedi subito una consulenza e parla apertamente del tuo problema, nessuno sarà pronto a giudicare ma solo a trovare una soluzione concreta e attuabile in maniera progressiva.

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