Tutte le professioni indicate nel titolo dell’articolo hanno tra gli oggetti di principali di interesse le funzioni mentali e il sistema nervoso (cervello e periferia). Meglio non avere bisogno di nessuno di loro, proseguire nel proprio cammino di vita affrontando i piccoli grandi problemi che ci si parano davanti utilizzando le proprie risorse…certo, ognuno di noi vorrebbe dare a se stesso una risposta simile ma, se proprio avessi bisogno di una di queste professionalità, per me o per qualche persona a cui tengo particolarmente, qual è meglio scegliere?

La prima risposta che, forse ci verrebbe intuitivamente da dare è: “Colui o colei che è in grado di rispondere meglio, dati gli studi, la preparazione e il campo in cui opera, al nostro specifico problema". Come potete vedere ci sono diversi livelli di risposta a questo quesito. Scendendo ancora un po’ la domanda potrebbe trasformarsi e diventare:

“In base a che cosa posso valutare qual è il professionista che in quest’ambito fa al caso mio?”.

La questione è piuttosto lunga e per ottenere una risposta argomentata ed esaustiva vi rimandiamo a contattarci direttamente o a leggere l’articolo che segue.

Andiamo per ordine e delineiamo il quadro professionale di ognuna di queste professioni:

Psicologo: è un laureato in psicologia ed iscritto all’albo professionale degli psicologi (previo superamento dell’esame di stato). Si occupa di (quelli tra parentesi rappresentano solo alcuni esempi):

  • Prevenzione del disagio mentale (attivare un corso rivolto agli educatori per prevenire il burn-out);
  • Diagnosi (valutare la presenza di un disturbo di depressione maggiore);
  • Abilitazione e riabilitazione (attuare protocolli per la riabilitazione di pazienti che hanno subito danni cerebrali);
  • Sostegno e counseling (orientare e accompagnare la persona in un momento di vita particolarmente doloroso o destabilizzante, come potrebbe essere una malattia oncologica, sviluppando al massimo le risorse del paziente);
  • Ricerca e sperimentazione (condurre uno studio che mira a comprendere se vi possa essere un nesso causale tra particolari eventi di vita e psicopatologia);
  • Didattica (insegnare in un istituto psico-pedagogico).

Inoltre può essere utile sapere che è possibile accedere al cosiddetto bonus psicologo.

Psicoterapeuta: è uno psicologo oppure un medico, iscritto al rispettivo albo professionale, che ha concluso un percorso (di minimo 4 anni) in una scuola di specializzazione pubblica o privata riconosciuta dallo Stato italiano. Si occupa di:

  • Trattare disturbi che prendono forma di vere e proprie psicopatologie con diversi livelli di gravità (attacchi di panico, disturbi di personalità, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da stress post-traumatico, disturbi dell’umore, ecc).
  • Lavorare sul malessere emotivo e sul disagio esistenziale i cui sintomi non rientrano in categorie psicodiagnostiche precise (difficoltà relazionali di vario genere, difficoltà nella regolazione di alcune emozioni, ecc) promuovendo un cambiamento migliorativo nella vita delle persone.

Psichiatra: è un medico con un specializzazione in Psichiatria. Si occupa di:

  • Diagnosticare, prevenire e curare i disturbi mentali facendo riferimento a un modello di stampo prettamente medico-biologico. In quanto medico è abilitato, se lo ritiene necessario, a prescrivere psicofarmaci (antidepressivi, ansiolitici, ecc).
  • Qualora abilitato, può anche svolgere attività di psicoterapia.

Neurologo: è un medico che ha conseguito una specializzazione in Neurologia. Si occupa di:

  • Diagnosticare e curare disfunzioni organiche del sistema nervoso (epilessia, traumi cranici, demenze, ecc) tramite interventi farmacologici, chirurgici e riabilitativi.

Passiamo ora ad alcuni esempi pratici.

Da quando è morto mio marito ho un problema d’ansia, sento di stare molto male per tutta la giornata sia nel corpo sia nei pensieri che lo accompagnano, a chi mi rivolgo?

Noi consigliamo di rivolgersi ad uno psicologo e, se l’ansia è molto invalidante e pervasiva, meglio magari avere anche il parere di uno psichiatra.

Da qualche mese mi capita di soffrire di forti mal di testa accompagnati da perdita dell’orientamento e della memoria.

Secondo noi sarebbe meglio consultare un neurologo.

Da diverso tempo sento di non avere più uno scopo nella vita, passo le giornate chiuso in casa, non ho nemmeno voglia di lavarmi e sentire gli amici come facevo un tempo.

In questo caso meglio consultare uno psicoterapeuta e, a sua discrezione anche uno psichiatra, per lavorare in modo congiunto su un problema che, se sottovalutato, può divenire seriamente invalidante per la persona.

Come avete potuto notare ci sono problemi diversi che vengono affrontati meglio e con più efficacia se si parte col piede giusto. Questo non significa che, nella pratica di una buona professionalità, ognuna di queste figure, qualora lo ravvisi come necessario, possa inviare ad un collega con un background differente ma più ferrato rispetto al disturbo che si è andato a delineare. Lavorare in modo integrato rappresenta l’unica strada per lavorare bene e soddisfare la domanda del cliente.

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