Di seguito elenchiamo i fondamenti della pratica meditativa.

L’importante non è raggiungere un risultato specifico, ma essere consapevoli, momento per momento, di noi stessi e della nostra mente.

Provate a domandarvi: “Sono sveglio adesso? Dov’è la mia mente in questo momento?”.

  • Il non giudizio: coltiviamo la consapevolezza assumendo l’atteggiamento di testimoni imparziali nei confronti della nostra esperienza. Ciò richiede che tu ti renda conto del costante flusso di giudizi e di reazioni alle esperienze interne ed esterne in cui sei coinvolto, e che impari a distaccartene. Quando un giudizio si presenta, non occorre che lo reprimi, basta che tu te ne renda conto. Non si tratta di giudicare il giudizio come “sbagliato”. La pratica, infatti, prevede la semplice osservazione di qualsiasi cosa si presenti, compresi i tuoi giudizi.
  • Pazienza: la pazienza è una forma di saggezza. Essa nasce dalla comprensione e accettazione del fatto che le cose hanno un loro naturale tempo di maturazione. Un bambino può provare ad aiutare una farfalla ad uscire dalla crisalide aprendo il guscio: ma questo aiuto non è particolarmente benefico per la farfalla. Un adulto sa che la farfalla può uscire dalla crisalide solo al momento giusto e che il processo non può essere accelerato artificialmente. In questo spirito, durante la pratica della consapevolezza, coltiviamo la pazienza nei confronti del nostro corpo e della nostra mente.
  • Mente del principiante: la ricchezza dell’esperienza del momento presente è la ricchezza della vita stessa. Troppo spesso lasciamo che i nostri pensieri e le nostre presunte conoscenze ci impediscano di vedere le cose così come sono. Tendiamo a dare per scontato il quotidiano e perdiamo di vista la straordinarietà dell’ordinario. Per cogliere la ricchezza del momento presente dobbiamo coltivare quella che è detta, nello zen, la “mente del principiante”: disposta a guardare ogni cosa come se la vedesse per la prima volta. “Nessun momento è uguale ad un altro: ciascun momento è unico e possiede possibilità uniche.
  • Fiducia: vogliamo sviluppare la fiducia di fondo nella tua esperienza e nelle tue sensazioni. Impara a rispettare i messaggi del tuo corpo e quando ti dice di fermarti o di alleggerire una certa posizione fallo, altrimenti potresti farti male. Praticando la consapevolezza pratichi anche un’assunzione di responsabilità, la responsabilità di essere te stessa e di imparare ad ascoltarti e ad avere fiducia nel tuo essere. Più coltivi questa fiducia nel tuo proprio essere, più troverai facile avere fiducia anche negli altri e contattare la loro bontà di fondo.
  • Non cercare risultati: nella meditazione cercare risultati può essere un ostacolo. la meditazione non è fare, non ha altro scopo se non quello di permetterti di essere te stessa. L’ironia è che lo sei già! Sembra un paradosso e una follia, ma questo paradosso può indicarti un nuovo modo di rapportarti a te stessa, un modo in cui il cercare di arrivare da qualche parte lascia sempre più il posto al semplice essere. Questo è cercare l’atteggiamento di non cercare risultati. A ciò si accompagna inevitabilmente l’idea che vai bene così come sei.
  • Accettazione: significa vedere le cose così come sono nel momento presente. Se hai mal di testa, accetta che hai mal di testa; se pesi qualche chilo in più di quello che vorresti, accettalo come una descrizione dello stato attuale del tuo corpo. Nella vita di ogni giorno spesso sprechiamo una gran quantità di energie nel resistere a ciò che già di fatto è così com’è. Cercando di forzare le situazioni ad essere come vorremmo che fossero creiamo solo ulteriori tensioni che ostacolano la guarigione, la crescita e il cambiamento positivo. E ‘importante che tu prenda in considerazione la possibilità di amarti così come sei ora perché ora è il solo momento in cui puoi amarti! Ricorda che ora è il solo moment che hai a disposizione per qualsiasi cosa! Ciò non significa che devi essere sempre soddisfatta delle cose così come sono o rassegnata; non significa che non devi cercare di liberarti dalle tue abitudini autodistruttive: l’accettazione è semplicemente la disponibilità a vedere le cose così come sono , prendendo ogni momento così come viene e vivendolo nella sua pienezza.
  • Lasciare andare: coltivare il “non attaccamento” è fondamentale per la pratica della consapevolezza. Quando cominciamo a fare attenzione alla nostra consapevolezza interna presto scopriremo che ci sono pensieri, sentimenti e situazioni che la mente vuole trattenere. Analogamente scopriamo che ce ne sono altri che la mente vuole invece evitare. Nella pratica della meditazione, mettiamo deliberatamente da parte la tendenza della mente ad attaccarsi a certi aspetti della nostra esperienza e a respingerne altri. Lasciamo invece che l’esperienza sia quello che è e la osserviamo istante per istante.
  • Impegno e autodisciplina: Oltre a tutti gli atteggiamenti descritti in precedenza, ti occorrerà anche un particolare tipo di energia e di motivazione. La consapevolezza non cresce semplicemente perché hai deciso che è una buona idea essere più consapevole. Ti occorrerà un forte impegno a lavorare su di te e abbastanza autodisciplina da perseverare nella pratica quando incontri difficoltà.
  • Visione: nell’attraversare le tempeste che incontrerai durante il viaggio verso la consapevolezza, un sostegno importante sarà la tua visione personale, la visione di ciò che desideri per te stessa.

Tratto da: “Vivere momento per momento” di Jon Kabat-Zinn, edizione TEA pratica (2010).

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