Il disturbo da binge-eating (ossia disturbo da alimentazione incontrollata) caratterizza l'alimentazione e consiste in grandi abbuffate di cibo simili a quelle che avvengono nei soggetti che soffrono di bulimia, ma che si differenziano per la mancanza di episodi di eliminazione e compensazione.

Chi soffre di questo disturbo è, solitamente, colpito anche da obesità o grave sovrappeso, condizioni che hanno come conseguenza anche disturbi psicologici legati al fatto di non riuscire (anche dopo numerosi tentativi di dieta) a perdere peso. Per questo motivo numerose persone che soffrono di binge eating sono affette anche da depressione, patologia che va ulteriormente ad aggravare la situazione del soggetto.

Le principali caratteristiche del disturbo da alimentazione incontrollata

Il disturbo da alimentazione incontrollata è costituito da numerosi episodi di abbuffate che si caratterizzano per una sorta di sensazione di perdita totale del controllo. Il disturbo da binge eating non presenta, però, dei comportamenti compensatori come, ad esempio, episodi di vomito autoindotto o il ricorrere all'uso di lassativi come nel caso della bulimia. Non a caso, il binge eating si manifesta maggiormente nelle persone con problemi di obesità o grave sovrappeso e ha un ruolo determinante nell'apportare un numero eccessivo di calorie nel corpo.

Secondo alcune ricerche, questa tipologia di disturbo alimentare colpisce circa il 4% della popolazione di sesso femminile e il 2% di quella maschile nel corso della vita. 

In più, questo disturbo si può manifestare in circa il 30% delle persone che stanno seguendo dei programmi di riduzione del peso. 

I soggetti più esposti al binge eating disorder

Il binge eating disorder si presenta solitamente nei soggetti adolescenti o nella prima età adulta. Chi ne soffre riesce a riconoscere clinicamente il problema più tardi rispetto a soggetti affetti da bulimia o anoressia nervosa, in quanto non viene associato a questa condotta alimentare un disagio di tipo emotivo e si interviene, solitamente, con diete fai da te che, il più delle volte, non portano a risultati.

I soggetti colpiti da binge eating disorder sono inoltre caratterizzati da peculiarità comuni relative anche a fattori legati alla personalità: spesso presentano bassa autostima che li porta a dare eccessivo peso all'apparenza corporea e al giudizio degli altri su questa caratteristica del proprio aspetto fisico.

Questo porta anche a valutare in maniera estremamente negativa possibili ricadute alimentari, portando alla nascita di un altro aspetto tipico negli individui con disturbi alimentari con il binge eating, il senso di colpa.

Altra caratteristica dei soggetti più esposti al binge eating è la continua oscillazione di pensiero su se stessi. La poca consapevolezza di sé porta a comportamenti alimentari estremi, generando un’alternanza tra momenti di restrizione e altri di grandi abbuffate. Questo evidenzia ulteriormente nella persona l'incapacità di riuscire a seguire un percorso equilibrato e dà maggiore forza al senso di fallimento, aspetto molto negativo e pericoloso per chi vive questa condizione. 

Possiamo quindi affermare che gli individui che soffrono di questo disturbo non conoscono mezze misure, alternando atteggiamenti impulsivi ad altri ossessivi. Sono, inoltre, poco abili nel gestire le emozioni, percependole come eccessivamente forti e difficilmente controllabili. Questo aspetto porta quindi a reazioni senza riflessione come il fatto di abbuffarsi ciclicamente.

Le principali cause e i fattori di rischio

Il bing eating sembra essere presente in molte famiglie anche fra diverse generazioni (ad esempio madre e figlio) e, tale aspetto, può far pensare a fattori di rischio sia a livello comportamentale che genetico. Vi sono diversi studi a riguardo che indagano sulle cause e i principali motivi che scatenano il disturbo. Non ci sono, però, dei risultati esaurienti al momento e sembra che oltre ai possibili fattori genetici siano coinvolte cause di tipo neuroendocrino, evolutive e sociali.

Anche le esperienze infantili difficili possono essere una causa scatenante. La presenza nei genitori di problematiche legate alla depressione, la tendenza a soffrire di obesità e l'essere costantemente attaccati da commenti e giudizi negativi riguardo la forma fisica, il peso o il tipo di alimentazione, possono essere fattori scatenanti che provocano l'insorgere del disturbo.

Quindi, rispetto alla bulimia nervosa, le abbuffate potrebbero nascere come via di fuga da uno stato emotivo oppressivo o potrebbero rappresentare una problematica di gestione degli impulsi. Questi atteggiamenti possono scatenare, parallelamente al binge eating disorder, altre problematiche come la dipendenza da alcol e droghe, autolesionismo o disturbi legati alla sfera sessuale.

Altro aspetto scoperto durante gli studi è il livello culturale solitamente più basso nei soggetti affetti da binge eating. Infine, è stato notato come preoccupazione e insoddisfazioni per l'immagine del proprio corpo o il peso siano (come già accennato in precedenza) tra i fattori psicosociali che possono causare la nascita di questo disturbo alimentare.

I principali sintomi

Il sintomo più comune di chi soffre di questo disturbo alimentare è l'abbuffata compulsiva, non causata da un reale senso di fame e che avviene solitamente in solitudine. Come abbiamo detto, tra i sintomi non ci sono quelli caratteristici della bulimia nervosa, ovvero vomito o condotte di compenso simili. Conseguenza di questo comportamento è quindi la rapida crescita di peso.

Altri sintomi molto conosciuti sono quelli relativi alla sfera psicologica. Chi soffre di binge eating disorder presenta episodi di scarsa stima di sé e depressione. Inoltre, sono presenti anche sintomi che riguardano la scarsa gestione delle emozioni, la poca capacità di riconoscere le reali esigenze e seguire un obiettivo in modo coerente.

Infine, un sintomo comportamentale molto comune e utile a spingere verso una diagnosi di questo disturbo è l'alto numero di diete iniziate e non andate a buon fine.

I principali rischi e le complicazioni connesse

Il numero elevato di abbuffate che contraddistinguono il binge eating disorder comporta severi rischi negli individui che ne soffrono. Infatti, viene duramente compromessa la salute del paziente e a farne le spese è non solo il benessere mentale ma anche quello fisico.

Uno dei rischi più comuni è l'obesità o il sovrappeso in forma grave. Queste patologie portano, poi, all'insorgere di ulteriori problematiche come diabete, ipertensione, problemi legati all'apparato cardiovascolare e respiratorio, e quindi a un maggiore rischio di mortalità.

La psicoterapia per i disturbi da binge eating

L'approccio terapeutico migliore nel caso di binge eating è quello multidisciplinare che coinvolge diverse figure oltre al terapeuta come quelle del medico nutrizionista e, se necessario, anche uno psichiatra. Il coinvolgimento dei famigliari, in questi casi, può essere un valido supporto.

Particolarmente efficace è la terapia cognitivo comportamentale che si articola in una prima fase di psico-educazione per poi portare il paziente a riconoscere gli errori di cui cade vittima e mettere in atto strategie di consapevolezza per riuscire a farvi fronte in modo efficace e duraturo. Inoltre, durante la terapia, si aiuta il paziente a comprendere meglio i segnali corporei legati alle sensazioni di vuoto e a differenziarli dalle sensazioni legate alla fame, costruendo un rapporto più equilibrato con se stessi e il proprio corpo.

Se ne senti la necessità richiedi subito una consulenza e parla apertamente del tuo problema, nessuno sarà pronto a giudicare ma solo a trovare una soluzione concreta e attuabile in maniera progressiva.

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